ALTRI PROBLEMI PSICOLOGICI TRATTATI


Difficoltà scolastiche e DSA

La differenza tra difficoltà scolastiche e Disturbi specifici dell’apprendimento sta nell’intensità delle difficoltà: nei disturbi dell’apprendimento si ottiene una diagnosi successivamente alla somministrazione di tests che valutano che le difficoltà scolastiche superano un livello di soglia tale da poter individuare la presenza di un vero e proprio disturbo. Si tratta di: dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia e disturbo della comprensione del testo.

Per quanto riguarda i Disturbi specifici dell’apprendimento, mi occupo di trattamenti riabilitativi per bambini e ragazzi. E’ necessario presentarsi presso il mio studio con una diagnosi già realizzata presso la Neuropsichiatria Infantile o un Centro autorizzato, sulla quale mi baserò per impostare un intervento riabilitativo corretto.

Inoltre mi occupo della consulenza alla scuola e alla famiglia per quanto riguarda l’organizzazione della proposta didattica.
Nel caso delle difficoltà scolastiche invece non si hanno soddisfatti i criteri per poter fare una diagnosi di DSA, ma comunque i bambini o ragazzi risultano poco efficaci nell’esecuzione delle proposte didattiche. E’ allora possibile avviare dei percorsi di sostegno rispetto alle competenze deficitarie che possono stare alla base di tali difficoltà: carenze nel metodo di studio, carenze nell’organizzazione, difficoltà di attenzione, mancanza di strategie per portare avanti un compito, presenza di lacune nel percorso di studi, etc. Il percorso va personalizzato e tarato sul profilo specifico del bambino.



Orientamento e riorientamento scolastico

L’orientamento scolastico è un aiuto importante rivolto ai ragazzi e alle loro famiglie per individuare la scelta migliore della scuola superiore o dell’università, rispettando gli interessi e le attitudini di ognuno. Non è semplice fare la scelta di una scuola quando ancora non si hanno le idee chiare su di sé, e invece i ragazzi devono scegliere un percorso proprio nel momento preadolescenziale e adolescenziale, in cui i già numerosi cambiamenti rendono complicato riconoscersi in un presente e in un futuro che risultano incerti.

Da qui nasce l’importanza di un buon orientamento, che consiste in alcuni incontri con la psicologa in cui vengono sondati interessi e abilità per poi individuare insieme le possibili scuole adatte.

Ma se la scelta è già stata fatta e ti trovi a frequentare una scuola che senti come sbagliata? E’ possibile fare un percorso di ri-orientamento in cui verificare il percorso fatto per trovare nuovi elementi di scelta e orientarsi verso un percorso di studi che sia più adatto ai propri interessi e alle proprie attitudini.



Disagi emotivi e relazionali nell'infanzia

A volte può capitare che i bambini o i ragazzi manifestino dei comportamenti che ci preoccupano e che non sappiamo come gestire. Magari abbiamo provato in mille modi, si dice così, con le buone, con le cattive, ma niente. Si può trattare di: chiusura, crisi di rabbia, fatica a gestire le emozioni, difficoltà di autocontrollo, non rispetto delle regole, fatica nel giocare con gli altri, problemi nei momenti di passaggio (es. andare all’asilo, andare a scuola, l’arrivo di un fratellino), difficoltà nel vivere la vita scolastica e i compiti, litigiosità eccessiva con i fratelli. Si tratta di disagi emotivi o relazionali che possono essere transitori, ovvero legati ad una situazione specifica che crea nel bambino o adolescente una crisi evolutiva e che, se ben accompagnata, portano ad una crescita personale e all’acquisizione di nuove abilità.

Ma a volte è anche possibile che avvenga un blocco, ovvero una situazione in cui una difficoltà non viene accompagnata adeguatamente dagli adulti che circondano il bambino e che quindi tende a stabilizzare alcuni comportamenti negativi.

La consulenza che offro nel mio studio aiuta i bambini o ragazzi e le loro famiglie a comprendere il disagio, accoglierlo e individuarne il motivo, per poi cercare strategie utili a trasformare il momento di crisi in uno di crescita. La fatica è implicita nella crescita e non va rifiutata: un bambino “in crisi” è un bambino che sta vivendo un piccolo terremoto dentro di sé, in cui tutte le certezze di prima traballano ma dalle cui macerie possono facilmente rinascere nuove strutture, più complesse e più ricche. Avete presente il film “Inside out”? Dategli un occhiata e capirete!



Disabilità e ritardo mentale

Quando ci si trova a dover gestire persone con ritardo mentale o altre disabilità, sono numerose le sfide che un famigliare si trova a dover affrontare per offrire il meglio al proprio caro perché possa esprimere tutte le sue potenzialità e vivere un progetto di vita soddisfacente.

Scegliere la scuola giusta, portare all’autonomia nella gestione di sé e delle proprie cose, organizzare il tempo libero, offrire occasioni di relazioni buone e di socializzazione, integrarsi sul territorio, svolgere piccoli compiti domestici o extra-domestici, orientare verso scelte professionali adeguate quando è possibile, informare le persone che lavorano con il disabile… queste ed altre ancora le tappe che una persona con disabilità o ritardo mentale è chiamato a vivere.

Nel mio lavoro mi occupo di affiancare le famiglie per trovare insieme obiettivi di crescita per le persone con disabilità (bambini, adolescenti o adulti) e per individuare sul territorio i contesti che possono permettere di realizzarli.

Non meno importante è poi il sostegno psicologico per i parenti delle persone con disabilità: spesso è molto impegnativo in termini di costi emotivi accompagnare per tutta la vita chi non sa gestire se stesso e possono nascere in chi si prende cura di loro sentimenti di sconforto, senso di inadeguatezza, affaticamento, rabbia. Il confronto con la psicologa può essere un valido strumento per alleggerire il carico di questa importante missione, che con dedizione e amore mamme, papà, fratelli o parenti portano avanti nella sfida di tutti i giorni che è la vita condivisa con una persona con disabilità. Per i fratelli di persone con disabilità organizzo poi dei gruppi di sostegno, i gruppi SIBLINGS.



Disturbi del comportamento

I disturbi del comportamento sono un gruppo di disturbi che hanno tutti in comune delle difficoltà rispetto al modo in cui i bambini AGISCONO e SI RELAZIONANO con gli altri.

Quando osserviamo un bambino difficile da gestire, che si oppone alle richieste degli adulti, che provoca, oppure che mette in atto comportamenti come la fuga, le percosse, gli insulti o addirittura piccoli furti, potremmo davvero trovarci di fronte ad un bambino con un Disturbo del comportamento.

Per poter diagnosticare uno di questi disturbi è necessario rivolgersi a specialisti come un Neuropsichiatra Infantile o uno Psicologo esperto di questi argomenti.

È importante distinguere chi ha un vero e proprio disturbo da chi invece ha qualche difficoltà comportamentale più lieve, problemi emotivi o difficoltà educative. Per questo gli specialisti fanno riferimento a dei criteri descritti nel manuale diagnostico DSM IV su cui basarsi per fare diagnosi.

Il DSM IV (manuale diagnostico di classificazione dei disturbi mentali) individua per l’infanzia i seguenti disturbi del comportamento:

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DISTURBO DELLA CONDOTTA

Modalità di comportamento ripetitiva e persistente i cui diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole societarie appropriate per l’età vengono violati (per almeno un periodo di 12 mesi).

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DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO

Modalità di comportamento negativistico, ostile e provocatorio che dura da almeno 6 mesi rivolto soprattutto agli adulti e accompagnato da forti episodi di ira e irritabilità.

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DISTURBO DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE NAS

Sintomi vari che però non permettono una diagnosi specifica tra le altre categorie di Disturbi del comportamento.


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Successivamente sei libero di valutare le mie proposte e ricontattarmi oppure decidere per altre soluzioni.


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